MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO

febbraio 18th, 2016 Posted by How to, Non categorizzato 0 thoughts on “MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO”

Un’ampia fascia della ricchezza italiana è allocata in prodotti di risparmio gestito; sia in termini di gestioni collettive (fondi), sia in quelle di portafoglio (gestioni patrimoniali in fondi) oltre all’ampio aggregato delle gestioni assicurative.

La prima distinzione nell’analisi di questi prodotti, che costituiscono quindi l’asset principale dell’investitore italiano, è quella tra strategia attiva e strategia passiva del fondo. Con strategia attiva si identificano quei fondi che hanno come finalità quella di ottenere un rendimento superiore a quello del mercato esponendo il portafoglio ad un rischio maggiore (remunerazione del rischio). Con strategia passiva invece le finalità sono quelle di ottenere un rendimento identico (costi esclusi) a quello del mercato, esponendo il portafoglio ad un rischio identico.
Per analizzare il fondo bisogna quindi sempre effettuare delle analisi comparative con il mercato e per fare questo si utilizzano dei benchmark. Borsa italiana, all’indirizzo http://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/benchmark.htm , definisce banchmark come parametro di riferimento per confrontare le performance di portafoglio rispetto all’andamento del mercato. Essendo quindi rappresentativi del mercato di riferimento, identificano il profilo di rischio e rendimento del fondo in questione.
Una volta identificato il benchmark di riferimento si passa alla seconda fase di analisi, quella dell’individuazione dei costi.
I costi tipo dei fondi comuni d’investimento sono

1) commissioni di ingresso ed uscita
2) commissioni di gestione
3) commissione di negoziazione o di intermediazione
4) commissioni di switch
5) commissione di performance o d’incentivo

L’elemento dei costi è certamente rilevante nelle analisi. È il primo elemento che determina le inefficienze nei prodotti di risparmio gestito. Questi elementi, infatti, generano una vera e propria parcella che si potrebbe definire “occulta” per l’investitore, perché invisibile. Gli importi commissionali, infatti, sono detratti quota parte, giornalmente, sulla quota NAV (Net Asset Value; misura il patrimonio netto del fondo). È una delle componenti più importanti che si riscontrano nelle inefficienze dei fondi e ha carattere strutturale e quindi ricorrente nel tempo. Nel lungo periodo diventa il motivo principale del decadimento delle performance dei fondi.
Queste componenti di costo sono facilmente eliminabili o comunque abbattibili in modo significativo. I costi si possono infatti abbattere utilizzando strumenti con minori costi di gestione (eliminazione parcella occulta). Inoltre le inefficienze gestionali si eliminano scegliendo strumenti indicizzati, senza rischio gestore.
Si passa quindi ad una vera e propria “ristrutturazione del portafoglio in fondi”. Il periodo di analisi è di tre anni. L’intervento primario mira innanzitutto e minimizzare i costi di gestione sui prodotti inefficienti. In secondo luogo si valuta il singolo prodotto in senso qualitativo, ossia rispetto alla medesima scelta fatta nelle asset allocation del modello.
Può capitare in realtà che valutando la situazione del cliente, occorra confrontare anche l’esposizione macro in essere con quella dell’asset allocation modello. Potrebbe in conclusione essere necessario, ad esempio, vendere strumenti efficienti azionari se la quota in azionario eccede quella prevista per quel profilo di rischio.

Tags: , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Copyright © 2017 PAZZAGLIA & PARTNERS     P.I. 01523340931   PRIVACY E COOKIE POLICY